Obiettivo HSK 3: revisione del metodo di studio

Avendo ottenuto la certificazione HSK 2 il prossimo obiettivo è naturalmente il livello 3: e a questo punto è anche arrivato il momento di rivedere il mio approccio allo studio per diverse ragioni che cercherò qui di spiegare.

In primo luogo, il secondo volume de "Il cinese per gli italiani", il testo che uso come base per lo studio, è sensibilmente più complesso rispetto al primo volume. I dialoghi contengono molte più parole nuove e i costrutti grammaticali sono decisamente più articolati: inoltre, e non è poco per me, non è più presente il pinyin, rendendo necessario un riconoscimento dei caratteri molto pù preciso. Lo studio di una singola lezione diventa quindi più lento e faticoso rispetto a quanto avveniva con il volume precedente. Come ultimo "dettaglio", la lettura finale non utilizza più la scrittura semplificata ma i caratteri in forma "tradizionale": ora, io non so voi, ma per me nel 90% dei casi il carattere tradizionale è a tutti gli effetti un "nuovo" carattere da studiare; dal mio parzialissimo punto di vista si tratta di un approfondimento della conoscenza della lingua, non un "allargamento" delle competenze, che ora sento forse più necessario (in altre parole vorrei conoscere un maggior numero di vocaboli, e non tanto le diverse forme nelle quali il singolo vocabolo può essere scritto).

In secondo luogo, apprendere le 300 nuove parole richieste dal terzo livello HSK non è più possibile con il solo approccio della forza bruta (ovvero ripetizioni su ripetizioni): come anticipato in un precedente articolo ho dovuto iniziare lo studio dei radicali in modo da poter affrontare l'analisi dei caratteri in modo più consapevole e strutturato. Conto che questo approccio dia i suoi frutti nel medio-lungo termine, ma al momento significa spendere molto più tempo per poter apprendere un singolo nuovo carattere. Considerando anche i soli 100 radicali principali e consideranto l'arrivo dei caratteri Tradizionali accanto ai Semplificati, il numero totale di nuovi caratteri sale in maniera vertiginosa, ben oltre i "soli" 300 adddizionali in teoria previsti.

Il terzo punto critico è data dalla componente orale dello studio, che finora ho trascurato in quanto mi sono focalizzato su uno studio da completo autodidatta. La pronuncia in particolare, e tutta la produzione orale sono ora da affrontare in modo serio, in quanto non è ragionevole poter affrontare lo studio di una lingua senza realmente "esercitarla" nella sua forma più viva, ovvero quella parlata (molti testi e molti siti arrivano al punto di considerare la forma orale come quella primaria rispetto alla comprensione scritta e/o lo studio dei caratteri, ma personalmente sono in disaccordo).

A fronte di queste osservazioni mi è apparso chiaro che ho bisogno di qualcuno che mi aiuti nella verifica dello studio e supporti tutta la parte di dialogo: in altre parole ho bisogno di un insegnante. Non basta infatti trovare qualcuno con cui parlare in cinese (abbastanza facile con gli strumenti messi a disposizione dalla rete): nel mio caso ho bisogno di qualcuno che corregga i miei errori, mi spieghi le cose che non capisco e lo faccia con "competenza". Data la necessità di destreggiarsi con i vari impegni lavorativi e familiari, che rendono molto difficile seguire un corso strutturato (e "generalizzato"), ho cercato un insegnante che mi dia lezioni private e ho da poco iniziato le mie sessioni bi-settimali da 90 minuti, oltre i quali il mio cervello vintage va in pappa. Siamo certo agli inizi, ma devo dire che poter discutere uno-a-uno sulle specifiche lezioni e/o sui temi specifici è molto utile, e poco a poco sto iniziando a "sbloccarmi" nella parte di dialogo per la quale ammetto di avere una certa forma di "vergogna" (non saprei come definirla), in particolare per la pronuncia dei vari toni. L'insegnante conosce e utilizza il testo di Masini e questo permette di studiare le stesse lezioni e gli stessi esercizi ai quali ero abituato in passato.

E quindi ecco il nuovo metodo di studio, versione 2.0

  • Studio in autonomia di una lezione tratta dal libro di testo "Il cinese per gli italiani": tra testo, grammatica ed esercizi mi occorrono ora due settimane. Quanto non chiaro lo confronto con l'insegnante.
  • Una lezione privata con l'insegnante (90 minuti) ogni due settimane, focalizzata su grammatica, pronuncia e verifica degli esercizi
  • Almeno un podcast al giorno: sono ancora al livello Elementary (il secondo) su ChinesePod. Ho iniziato ad ascoltare in seguenza il podcast con la "lezione" seguito dalla "audio review" dove sono presentate le singole parole ascoltate nella lezione (per la ripetizione) e poi diverse frasi di esempio per le parole stesse; la combinazione è molto efficace a mio parere.
  • Ho al momento sospeso lo studio della lista HSK III con le Flascard in quanto ho visto troppe poche parole e non ho intenzione di tentare la memorizzazione di parole fuori dal contesto (ergo, al di fuori della lezione). Come detto in passato, ritengo che le Flashcard siano molto utili per tenere memorizzate le parole e quindi riprenderò questo strumento più avanti.
  • Approfondimento di temi grammaticali su un nuovo libro consigliatomi dall'insegnante, "Grammatica Cinese" di Huaqing Yuan (ne farò una recensione a breve).
  • Studio dei radicali per l'apprendimento delle parole in modo strutturato: per ora focus sui 100 radicali più comuni.
  • Studio della scrittura con Skritter: ora è possibile anche su iPad lo studio della singola lista e quindi posso focalizzarmi in modo più selettivo. Vorrei fare 5 minuti al giorno anche di scrittura ma non ci riesco con la stessa regolarità con la quale invece mi impongo i podcast.

Obiettivo HSK 3 nel… beh, non penso riuscirò a completare le lezioni necessarie per la sessione di Ottobre quindi punto alla prima sessione del 2014: molto dipende da quando riuscirò a superare lo "scalino" che in questo momento mi trovo ad affrontare.